In occasione del decennale del Centro d'Ascolto "l'Incontro" Gabriella Salvalaggio, componente del direttivo del centro, ha brevemente illustrato brevemente cos’è stato il Centro d'Ascolto "l'Incontro" in questi 10 anni e quali sono le sfide che lo attendono. Qui di seguiti il testo dell’intervento.
Vi ruberò solo altri 5 minuti.
Per dirvi che in questi 10 anni abbiamo incontrato circa 900 nuclei familiari. Ogni due anni chiudiamo le schede di chi non si è più presentato, ne abbiamo chiuse più di 500 e attualmente ne abbiamo in carico 317 di cui 106 di origine straniera e 216 di nazionalità italiana. In questi 9 mesi abbiamo incontrato 226 persone.
Per lo più donne, sono quelle che pagano di più la disoccupazione e che hanno meno timore a presentarsi, parlare e chiedere. Gli uomini sono diminuiti, anche perché l’incremento del lavoro edilizio con il bonus del 110 ne ha impiegato molti. Resta forte il problema della disoccupazione giovanile, di cui sappiamo dai genitori perché i giovani preferiscono giustamente, fare riferimento ad agenzie e centri per l’impiego.
Come potete immaginare e come vedete dal grafico il bisogno più rilevante è sempre quello del mantenimento della casa. È vero che il reddito di cittadinanza ha permesso a molte famiglie di pagare abbastanza regolarmente l’affitto ma sono peggiorate le condizioni di lavoro, per cui tutti coloro che guadagnano novecento, mille o mille e duecento euro al mese e hanno famiglia, sperimentano condizioni di indigenza. Il fenomeno del lavoro povero è attualmente incidente quasi come la disoccupazione. Permane molto il lavoro nero e il continuo turnover, per cui non esistono basi sicure. I bonus per il caro energia e gli aiuti post Covid hanno aiutato alcune famiglie ma adesso con la sospensione del Rdc ci aspettiamo una caduta a picco della autosufficienza e un aumento considerevole degli sfratti.
Negli ultimi due anni abbiamo avuto l’opportunità di occuparci di salute: abbiamo per due volte partecipato ad un bando della regione Piemonte e abbiamo potuto sostenere le persone nell’acquisto di farmaci, e nelle innumerevole cure di cui si ha bisogno e che ormai sono a pagamento o con tempi di prenotazione assolutamente inadeguati. La parte del leone l’hanno fatta le spese dentistiche, ma anche gli occhiali e le visite specialistiche o percorsi di psico logo e fisio terapia.
Un posto privilegiato ce l’hanno i bambini: il caro scuola.. La mensa scolastica, i trasporti e talvolta, anche se raramente, la possibilità di fare sport. I tempi lunghissimi per eventuali diagnosi di disagio scolastico e poi l’attesa per essere seguiti.
Problema della solitudine. Se ne parla da tanti anni ma rimane di dimensioni pesanti. Ad ogni età perché i desideri di compagnia, di dialogo sono trasversali, ci accompagnano sempre e in ogni condizione sociale, ma i più anziani che via via vedono ridursi il giro dei loro parenti o delle loro amicizie . La solitudine spesso inacidisce o deprime e incide ancora più negativamente nelle poche relazioni sociali.